Buoni propositi di lettura per il 2018

I primi giorni del nuovo anno sono l’occasione giusta per tirare le somme sull’anno appena passato e per capire bene quali siano le nostre intenzioni per il futuro. Intenzioni che puntano di sicuro a migliorare qualitativamente la nostra vita: sono questi i cosiddetti buoni propositi che anche io, come tutti, cercherò di rispettare nei prossimi dodici mesi e che voglio condividere e consigliare anche a tutti/e voi. Quelli che mi stanno più a cuore riguardano il mondo dei libri e sono delle intenzioni strategie d’approccio alla lettura da tenere in conto per migliorare la mia esperienza di lettore. Con gli anni ho capito che non bisogna mai puntare troppo in alto, con obiettivi ai limiti dell’impossibile: aggiustare il tiro della propria ambizione ed essere cosciente delle proprie capacità sono il punto di partenza per capire fino in fondo quali sono gli intenti realizzabili e raggiungibili. Tra questi, per il 2018, ce ne saranno alcuni di scoperta, vale a dire quelli che occorrono per ampliare il numero di opere ed autori letti, quelli di approfondimento, per conoscere meglio ciò per cui ho già avuto un approccio in passato e, non meno importanti, i propositi di recupero di opere che per vari motivi ho ingiustamente trascurato.

Scoperta
Negli ultimi tempi ho notato con una certa nota di dispiacere come le mie letture degli ultimi tempi siano costituite perlopiù da opere di narrativa, mentre occupa un posto fin troppo marginale la lettura di poesia e teatro. Uno dei propositi più importanti per questo 2018 è quindi quello che punta alla mia ri-educazione alla lettura di poesia e teatro. La prima costituisce un genere tutto particolare, per il quale sono previsti anche approcci di lettura molto diversi da quelli adatti alla narrativa. Le raccolte di poesie non costringono a una lettura dalla prima all’ultima pagina, non pretendono mai una lettura tutta d’un fiato ma al contrario richiedono concentrazione, meditazione e una giusta predisposizione d’animo. È grazie a queste caratteristiche che una raccolta poetica può rimanere molto più tempo sul nostro comodino rispetto a un romanzo e che può essere presa in mano quando si ha lo spirito giusto per approcciarvisi. Nel caso delle opere teatrali l’approccio è certamente diverso da quello riservato alla poesia, forse leggermente più vicino a quello della narrativa, ma in ogni caso ha una sua peculiarità intrinseca alla quale sento di non aver dedicato finora abbastanza tempo. Per il 2018 voglio scoprire i classici del teatro novecentesco, per il quale nutro grandi aspettative. Un altro obiettivo di lettura è quello di scoprire nuovi autori dei quali non ho letto nulla, nella speranza di trovare, tra i loro titoli, almeno uno che rientri poi nei miei libri preferiti di sempre.

Approfondimento
Uno degli obiettivi principali per le mie prossime letture rimane, da qualche anno a questa parte, approfondire le opere di autori già conosciuti e allo stesso tempo leggere le opere meno gettonate di autori classici di Otto e Novecento nel tentativo di comprenderne le sfumature ingiustamente reputate marginali dalla critica letteraria. Un approfondimento che reputo “urgente” è quello di cimentarmi nuovamente, dopo una pausa più o meno lunga, nella lettura di racconti, per i quali ho purtroppo un rapporto di amore-odio che spero di mitigare nel corso di quest’anno. Un altro obiettivo riguarda il miglioramento dell’abitudine di portarmi sempre un libro in borsa, per contrastare i tempi morti tra un impegno ed un altro.

Recupero
Sono qui concentrati gli obiettivi più ambiziosi per il 2018, per i quali sono molto entusiasta, vale a dire la rilettura consapevole dei classici imposti dalla scuola e dall’università, per i quali ho sempre nutrito una profonda insofferenza e che da quest’anno voglio riprendere in mano per darmi una seconda possibilità per comprendere la loro portata innovativa, pensandoli in relazione al contesto nel quale sono nati. Voglio inoltre dedicare un procedimento analogo alle letture incompiute. Abbandonare la lettura di un libro è una sensazione molto spiacevole, ma che in qualche caso è necessaria se non ci si sente sufficientemente pronti per comprenderlo fino in fondo e per trarne beneficio.

Quali sono i vostri buoni propositi di lettura per quest’anno? Fatemeli sapere tramite i commenti qui sotto o i miei contatti.

Behemoth

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